Se parliamo di chimica e di esperimenti scientifici eseguiti a lezione ai tempi delle Superiori, la prima cosa che l'insegnante faceva vedere agli allievi era il "Saggio alla fiamma" dei vari elementi.
Si prendeva una bacchetta di vetro e fondendone parzialmente un estremità le si inseriva per qualche millimetro un filetto di platino.
Dopo aver pulito bene il filo, ovvero finché messo nella fiamma non avesse più evidenziato alcun colore, lo si bagnava con HCl e con la punta si prendeva un cristallino di quel sale che si voleva esaminare per poi mettere il filo nella fiamma ossidante e osservarne il colore.
(Zona ossidante della fiamma quasi incolore)
Quando si arrivava ad esaminare il litio si osservava una particolare gradazione di rosso, il rosso cardinale.
(Il rosso cardinale del litio)
Tutto ciò avviene poiché alcuni elettroni saltando da un orbitale all'altro eccitati dal calore, emettono fotoni su certe lunghezze d'onda che quindi per l'occhio umano corrispondono ognuna ad un singolo colore.
Nel mondo della chimica il numero di composti e pigmenti che presentano un colorazione rossa è alto. L'ossido ferrico n'è un esempio:
NOME IUPAC: Triossido di diferroNOMI ALTERNATIVI: Ossido ferrico
FORMULA: Fe2O3
ASPETTO: solido rosso-bruno
FONTI:
http://www.bisceglia.eu/chimica/lab/saggif.html
http://www.chimica.unipd.it/chimica-non-magia/in_laboratorio/exp_coloreecalore.htm
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